mercoledì 18 maggio 2016

Preghiera per il riconoscimento del martirio




 Preghiera

O Dio Padre, che per mezzo del tuo Spirito operi in ogni popolo a qualsiasi cultura o religione appartenga, guarda con misericordia l’umanità spesso senza pace e fragile nel perdono.
Per intercessione della Serva di Dio suor Leonella Sgorbati, “fedele e gioiosa discepola del vangelo”, che ha testimoniato con il suo sangue l’amore a Te e ai più bisognosi, donaci la grazia che ti chiediamo… e concedici la gioia di vederla riconosciuta come martire per la fede. Te lo chiediamo per Gesù Cristo nostro Signore, modello e origine di ogni martirio. Amen

Con approvazione ecclesiastica

sabato 14 maggio 2016

Spirito Santo



Tutto a Cristo

Tutto a Cristo io m'arrendo
Tutto a Cristo il cuore dò
Io da Lui solo dipendo
da che Egli mi salvò.

Rit. Io m'arrendo ognor
Io m'arrendo ognor
Tutto a Cristo io m'arrendo
Io m'arrendo ognor.

Tutto a Cristo io m'arrendo
Per il suo sangue al Padre vo'
Il Suo amore ora comprendo
Grande amore mi portò.

Sulla croce, con amore
Sparse il sangue il Redentor
Per salvar me peccatore
D'ogni fallo e d'ogni error

Di Gesù, il Giusto, il Forte
Sono ora ambasciator
E per Lui fino alla morte
Sarò sempre vincitor

Titolo originale: I Surrender All

Autori: Judson Van De Venter, Winifred Weeden, Sjoholm Lennart
Edizioni: Word Music / Stella del Mattino Ed. Musicali


La Serva di Dio e lo Spirito Santo, tratto dai suoi Diari.

Diario 2: 16 febbraio 2006

Spirito santo generami nell’amore
Spirito Santo rendimi fuoco!
Spirito di Dio. Amore bruciami nel tuo amore purissimo…
Rendimi viva nell’ardore purissimo di te….
Rendimi capace di amare e donare la vita…

Maria madre mia anche io mi sono consegnata voglio essere carne, corpo suo nell’Eucarestia con Lui…suo sangue, vita donata… madre tenerissima rendimi mite.. Tienimi con te nello Spirito Santo, nel Padre…nel Figlio…anche io non ho bisogno di sapere cosa Lui vuole fare.
Mi basta tenerlo per mano e camminare dove Lui guida…Madre umilissima, mitissima, tenerissima.
·      Maria lo Spirito Santo scenderà su di Te Ti invaderà (Pervade) E La Potenza Dell’altissimo Padre Ti Adombrerà
·      Maria è per sempre posseduta dallo spirito santo cellula per cellula ogni sua parte…
·      Eucarestia …Corpo di Cristo nato da Maria

o  Consolata, insegnami! Tu mi puoi confermare puoi rendermi fedele.
Voglio seguirti mio Signore ma prendo Maria Tua madre   Sposa nello Spirito che la ha “: cellula per cellula pervasa” dallo Spirito e in Lui fecondata, resa madre Tua e nostra dal Padre.
o  Il Figlio ti consegna a noi …
o  Consegna la Madre pervasa dallo Spirito Santo a noi perciò lo Spirito Santo e la madre sono nostri… dati da Te.
Suor Leonella

24.2.06
Spirito Santo “Memoria” cioè Colui che rende presente… il Figlio e anche il Padre… Spirito Santo è lo Spirito di verità… Spirito di amore del figlio e del Padre…
Io ho paura…non paura senza una ragione ma paura di camminare da sola. Ma io non sono sola… ho questa esperienza…

Spirito Santo di Gesù ti consegno la mia mente perché non vengano formulate parole di morte ma la Parola che da vita abiti nella mia mente.
Ti consegno il mio cuore perché la Parola abiti in esso.
Suor Lenella

Dialogo interreligioso






 La Serva di Dio credeva alla possibilità del dialogo tra tutti e in particolare tra persone religiose.

Noi viviamo nell’epoca del dialogo. Un dialogo tra cristiani che chiamiamo Ecumenismo; il suo scopo è di rimuovere lo scandalo  della divisione e del settarismo dalla vita dei seguaci di Cristo. In altro dialogo è quello con i non cristiani. Costoro rappresentano i milioni di persone  che ancora non credono in Gesù Cristo, il Figlio di dio, nostro Signore e Salvatore. Essi appartengono a svariate religioni che riconoscono Dio e lo adorano in forme diverse. Possiamo trovare questi fratelli in numerosi gruppi etnici nell’Almerica, nell’Africa ecc. Vi è una terza forma di dialogo con gli Ebrei e i mussulmani i quali credono fondamentalmente nello stesso unico Dio in cui noi cristiani crediamo ma non riconoscono le 3 Persone in un’unica divinità la SS. Trinità. […]
Dobbiamo renderci capaci di ascoltarci l’un l’altro per poterci capire. Deve esserci Dialogo tra noi, un dialogo che rappresenti, come dice il papa, “un metodo promosso non da una tattica astuta e ingegnosa ma da un più coerente e cosciente tentativo di vivere in CONFORMITA’ allo spirito del Vangelo – a una più genuina imitazione dell’azione di Dio nella storia”, e allo stesso tempo promosso dalla maturità dell’uomo sia religioso che non religioso che ha imparato dall’educazione civile, a pensare  e a parlare,  a trattare con la dignità del dialogo.



martedì 10 maggio 2016

Auguri

 
Una grande amica, sapendo che il cammino verso la Beatificazione 
della Servba di Dio, Suor Leonella Sgorbati, ha terminato la prima e la seconda tappa
 e ha iniziato la terza, ha inviato questo bellissimo augurio.

domenica 8 maggio 2016

Il coraggio del perdono


Suor Leonella e suor Redenta, ancora ragazzina e il fratello 
soggetti del percorso sul perdono fatto fare da suor Leonella. 

E' interessante questo articolo di Giampiero Pettiti sul persono donato da Suor Leonella. In questo anno giubilare il perdono è l'espressione più bella della misericordia e dell'amore vero. Grazie Suor Leonella per il tuo esempio di luce.

Il perdono è come il coraggio: se non ce l’hai dentro non lo puoi improvvisare. Perché a perdonare, come a superare le paure, si impara giorno per giorno. Ne sa qualcosa suor Lonella Sgorbati, che, proprio per aver esercitato un perdono eroico, è adesso “candidata” alla beatificazione. “Dovremmo avere per voto di servire la Missione anche a costo della vita. Dovremmo essere contente di morire sulla breccia... ”, diceva il fondatore delle Missionarie della Consolata, il beato Allamano. Lei, che lo ama molto e che ne studia la spiritualità per incarnarla nella propria vita, scrive: “Io spero che un giorno il Signore nella sua bontà mi aiuterà a darGli tutto o... se lo prenderà... Perché Lui sa che questo io realmente voglio”. Questo suo “dare tutto” passa attraverso il suo “amare tanto”, si concretizza nell’ “amare tutti” e si traduce nel “perdonare sempre”, anche attraverso le fragilità di ogni giorno. Lo testimonia oggi una consorella tanzaniana, da lei educata al perdono nel momento tragico della morte violenta del proprio fratello: “sei tu che devi cominciare a fare questo gesto di perdono, non aspettare che tuo fratello si scusi”, le dice, facendo chiaramente intendere che in questo si sta esercitando, lei per prima, da tanto tempo. A casa sua e in tutte le missioni in cui passa, sono pronti a giurare che il suo biglietto da visita è il sorriso. Se le chiedono: “Perché sorridi anche a chi non conosci?”, invariabilmente risponde: “Perché così chi mi guarda sorriderà a sua volta. E sarà un po’ più felice”.



il sorriso è il suo biglietto da visita


Dal 2001 inizia a fare la “pendolare” tra il Kenya e la Somalia dove la sua presenza è stata richiesta dai Superiori, per iniziare anche qui una scuola per infermieri. Trova un paese dilaniato da 10 anni di guerra civile, segnato da anarchia, carestia, morti senza numero, campi profughi, banditismo ed in cui, di conseguenza, si è radicato un fondamentalismo religioso che considera i missionari cattolici, specie se bianchi, obiettivo privilegiato. Suor Leonella sa che per lei e le consorelle è pericoloso anche solo attraversare la strada, e ne ha paura, com’è normale: “C’è una pallottola con scritto sopra il mio nome e solo Dio sa quando arriverà”, ma con la forza della fede aggiunge sempre: “La mia vita l’ho donata al Signore e Lui può fare di me ciò che vuole.” Il vescovo di Gibuti è solito dire che il cuore di suor Leonella è più grande del suo fisico, pur imponente e “rotondetto”.
 



E proprio questo grande cuore viene spaccato il 17 settembre 2006 da una pallottola, sparata a distanza ravvicinata, da due uomini che l’attendono mentre rientra a casa dall’ospedale, che si trova dirimpetto. Tra lei e le pallottole omicide cerca di frapporsi Mohamed Mahamud, un musulmano, padre di quattro figli, che la sta scortando in quel brevissimo tragitto. Anch’egli viene ucciso e il sangue del musulmano si mescola in un’unica pozza con quello della missionaria cattolica. “Cristiani e musulmani che cercano di condividere la vita devono mettere in conto la possibilità di unire il proprio sangue nel martirio”, scrivono in quei giorni. Difatti, non si tratta di una semplice coincidenza: “per me la morte di una italiana e di un somalo, di una cristiana e di un musulmano, di una donna e di un uomo, ci dice che è possibile vivere insieme, visto che è possibile morire insieme! Per questo il martirio di suor Leonella è un segno di speranza”, dice il vescovo Mons. Bertin.
All’ospedale fanno di tutto per salvarla, i somali vanno a gara per donarle il loro sangue, esattamente come lei aveva fatto per loro, puntualmente, ogni tre mesi, come donatrice di sangue. Prima che si spenga come una candela, la consorella che le tiene la mano la sente sussurrare distintamente: “Perdono, perdono, perdono”. Sono le sue ultime parole, la sua firma sopra il proprio martirio. Ora “il cielo è senza stelle” dicono i somali quando sanno della sua morte; per noi, invece, tra breve ci sarà forse una stella in più nella costellazione dei Santi Martiri.
Gianpiero Pettiti