sabato 14 maggio 2016

Dialogo interreligioso






 La Serva di Dio credeva alla possibilità del dialogo tra tutti e in particolare tra persone religiose.

Noi viviamo nell’epoca del dialogo. Un dialogo tra cristiani che chiamiamo Ecumenismo; il suo scopo è di rimuovere lo scandalo  della divisione e del settarismo dalla vita dei seguaci di Cristo. In altro dialogo è quello con i non cristiani. Costoro rappresentano i milioni di persone  che ancora non credono in Gesù Cristo, il Figlio di dio, nostro Signore e Salvatore. Essi appartengono a svariate religioni che riconoscono Dio e lo adorano in forme diverse. Possiamo trovare questi fratelli in numerosi gruppi etnici nell’Almerica, nell’Africa ecc. Vi è una terza forma di dialogo con gli Ebrei e i mussulmani i quali credono fondamentalmente nello stesso unico Dio in cui noi cristiani crediamo ma non riconoscono le 3 Persone in un’unica divinità la SS. Trinità. […]
Dobbiamo renderci capaci di ascoltarci l’un l’altro per poterci capire. Deve esserci Dialogo tra noi, un dialogo che rappresenti, come dice il papa, “un metodo promosso non da una tattica astuta e ingegnosa ma da un più coerente e cosciente tentativo di vivere in CONFORMITA’ allo spirito del Vangelo – a una più genuina imitazione dell’azione di Dio nella storia”, e allo stesso tempo promosso dalla maturità dell’uomo sia religioso che non religioso che ha imparato dall’educazione civile, a pensare  e a parlare,  a trattare con la dignità del dialogo.



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